Gli animali ci invitano a toccarli e ad accarezzarli, facendoci questa promessa: “Sarò sempre con te”


Gli animali non possono parlare, ma come possiamo io e te non parlare per loro e astenerci dal rappresentarli? Ascoltiamo, noi tutti, il loro silenzioso pianto di agonia e aiutiamo quel pianto a essere ascoltato nel mondo.


Tutto ciò che può sentire dolore non dovrebbe essere sottoposto al dolore.(M. Dolgin)

lunedì 30 giugno 2014

Dipinto dell'Artista Kevin Daniel                                                        San Romedio



La comunione fra uomo e creato, rinvia alla aspirazione verso una dimensione paradisiaca perduta, verso un equilibrio in cui ci riportano le moltissime “convivenze” dei santi con gli animali, e le infinite agiografie della letteratura religiosa di tutte le tradizioni. Osservando principalmente quella cristiana si ricorda come S, Ciarano avesse “fondato” un monastero con un lupo, una cerva, un cinghiale un tasso e una volpe, San Romedio vivesse con un orso, e poi come San Francesco, San Antonio e moltissimi altri avessero legato la loro predicazione e la loro stessa via di perfezionamento spirituale al mondo animale.
Padre Scarsato mette in evidenza come Levi Strass ricordasse, nel suo celebre “Il totemismo oggi”  che l’animale è buono da mangiare ma soprattutto da…pensare. Ecco, direi che questa frase riassuma con efficacia come l’animale sia strategicamente vincolato alla stessa struttura dialettica dell’uomo, ai suoi dubbi, alla sua origine e alla sua vita.
L’animale mette in luce la nostra ombra, ma anche la nostra capacità di attenzione, la nostra compassione e il nostro impegno, non solo a differenziarci, ma anche a imparare dagli animali e ricordare che la nostra anima-lità è la radice comune del creato e della vita.




Estratto delle relazioni del convegno: Santi e Animali, tra san Romedio e san Francesco pubblicati su Credere oggi – Messaggero di S. Antonio Editrice- Via orto Botanico 11-Padova